Controlli sul posto di lavoro: questi sono illegittimi, il datore non può metterli in pratica

La privacy è un argomento molto sentito e discusso, che riguarda la vita di tutti i giorni. Anche sul posto di lavoro, si parla spesso di privacy. Ma cosa prevede esattamente la legge?

Il tema della privacy è molto sentito negli ultimi anni. Le persone sono sempre più attente a non far trapelare informazioni personali, che siano relative alla propria vita privata o al proprio lavoro.

Lavoro e controlli
Controllo sul posto di lavoro (SnoItalia.it)

È importante sapere quali sono i propri diritti e doveri in merito alla propria vita lavorativa.

Controlli sul lavoro, sono leciti?

Per prima cosa, il datore di lavoro non può controllare le mail professionali inviate o ricevute da un dipendente senza il suo consenso. Questo perché la casella email aziendale è personale del lavoratore e non può essere violata da nessuno.

Il datore di lavoro può però installare dei software per monitorare l’attività online dei suoi dipendenti durante l’orario lavorativo, ma deve essere obbligatoriamente informato il lavoratore in merito a questa pratica.

Le telecamere sul luogo di lavoro

Anche le telecamere rappresentano uno strumento utile per garantire sicurezza all’interno del luogo di lavoro. Possono essere installate solo se previste dal contratto collettivo nazionale o se c’è un accordo con le rappresentanze sindacali oppure ancora se c’è una comunicazione scritta al Ministero del Lavoro. Queste telecamere devono avere una funzione prettamente deterrente nei confronti dei malintenzionati e non possono assolutamente riprendere i dipendenti mentre svolgono il loro compito.

Se ciò accadesse, sarebbe considerato stalking e quindi illegale. Inoltre, queste immagini devono essere distrutte entro 24 ore dalla registrazione (salvo casi particolari). Possono invece essere conservate fino a 7 giorni nel caso in cui vengano rilevati comportamenti anomali all’interno dell’azienda oppure nel caso in cui venga commesso un reato (come ad esempio una rapina). In questo secondo caso le immagini devono comunque essere messe a disposizione delle forze dell’ordine qualora ne facessero richiesta.

Per quanto riguarda invece l’utilizzo delle telecamere per redarguire un dipendente che ha commesso qualche infrazione disciplinare all’interno dell’azienda (come ad esempio fumare in ufficio), queste immagini non possono assolutamente costituire prova contro il lavoratore stesso perché verrebbe violata la sua privacy. Ecco quindi come funziona la legge sulla privacy sul posto di lavoro: tutto deve avvenire nella massima trasparenza possibile e nel rispetto della dignità umana del singolo individuo.

Impostazioni privacy